giovedì 18 settembre 2008

Se lo conosci lo eviti

Ogni bravo praticante che si rispetti ha l'obbligo di frequentare quel simpatico circo che è il Tribunale.

Tribunale Civile di Roma, nel caso di specie.

Luogo mitologico per eccellenza, in cui la tecnologia è ferma al 1970 e in cui l'epoca dell'ultimo rinnovo dell'arredamento è stata determinata col test del carbonio 14.

La vostra Nenè è uno dei pochi esseri fortunati che, lavorando in uno studio internazionale, non viene spedita ogni giorno a fare file e a presentare documenti.

Nonostante ciò, l'Ordine pretende che il povero praticante si avventuri nella matrice del caos almeno 20 volte a semestre, al fine di dar prova al mondo della proprio status di essere inferiore.

Quindi, armata di santa pazienza, la vostra Nené si reca (o almeno dovrebbe) in Tribunale per assistere alle udienze...

Avete presente nei film, in cui ci sono le perosne in aula sedute, il giudice in alto, gli avvocati in ordine, col cancelliere che chiama le cause? Si?
Ecco, dimenticatevelo.

La vostra Nené era cosciente che il Tribunale di Roma non è come la Corte Suprema degli Stati Uniti, ma lo shock da prima udienza è rimasto (e rimarrà nei secoli dei secoli, amen) indimenticabile.

Step n° 1 - 3, 2, 1, go!: la porta di un corridoio stretto, buio (e tendenzialemnte anche sporco) si apre, e la simpatica fauna che popola il Tribunale (composta perlopiù da avvocati di ogni genere, praticanti ad immagine e somiglianza del proprio dominus e testimoni) si riversa una stanzetta piiiiiiccola, ma piiiiiccola, che camera mia a confronto è l'aeroporto di Fiumicino.

Step n° 2 - alla ricerca del fascicolo perduto: la stessa massa uniforme di gente si riversa con accanimento e ferocia su un tavolo pericolante ricoperto dai fascicoli delle varie cause, alla ricerca del proprio.
E per fascicoli non intendo ordinati raccoglitori in plastica. Intendo cartelline fatte col cartoncino più fino che abbia mai visto, per la maggior parte ormai strappate (eh, infondo, bisogna anche capirlo, quelle cartelline vengono strapazzate per almeno 6-7 anni!), da cui strabordano in condizioni raccapriccianti fogli e documenti perlopiù scritti a penna.

Step n° 3 - i monaci amanuensi: una volta trovato ciò che si cerca, ogni avvocato inizia a scrivere il verbale d'udienza (l'ultimo avvistamento di un cancelliere, figura mitica di cui raccontano le saghe raccolte nei codici, risale al 1951).
E per verbale d'udienza non intendo un modulo predisposto e custodito preziosamente, ma dei fogli protocollo tenuti insieme da due punti di spillatrice, scritti rigorosamente a mano, in un susseguirsi di calligrafie per lo più indecifrabili.

Step n° 4 - il gioco delle coppie: ogni avvocato inizia a cercare la propria controparte... e così inizi a sentire i nomi delle cause detti a voce alta, tipo mercato... E tu, povero praticante, vieni mandato in missione, attraversando la giungla delle persone, alla ricerca della tanto agognata metà, sussurrando timidamente il nome della controparte, con la speranza che qualcuno ti senta e che tu non sia costretto ad urlare e a dare definitamente addio a ogni forma di dignità.
Ricerca che, se iizialemnte infruttuosa, è destinata a protrarsi anche durante lo svolgimento delle altre cause, senza che nessuno se ne dia pena.
E poi, una volta riunita la felice coppia, si ci mette in fila...

Step n° 5 - tutti in piedi, entra il giudice, silenzio in aula: che poi, nella microstanzetta ci sono solo posti in piedi, quindi, a meno che uno non si sieda a terra, risulterà difficile "alzarsi" quando entra il giudice... Sempre che qualcuno se accorga, dato che il giudice arriverà di soppiatto, in abiti "civili", ed andrà a sedersi su un altro mocrotavolo, che forse una volta era una scrivania, ma ora è più un reperto storico.
E una volta seduto (sempre che non si rompa la sedia, dato che dubito della loro stabilità), verrà assaltato dagli avvocati che per motivi uuuuuuuuuuuuuuurgentissimi tenteranno di avere una corsia preferenziale per la discussione della causa.

Step n° 6 - il processo: una volta arrivato il proprio turno (o presunto tale) gli avvocati si siederanno difronte alla scrivania, scambieranno 3 parole in croce con il giudice, che dopo aver deciso nulla o quasi, fisserà una nuova udienza dopo qualche mese (a ieri, fine gennaio 2009)

E alla fine di tutto, questo simpatico siparietto è utile, soprattutto per chi come me non ha nessuna intenzione di avere a che fare con i tribunali... perchè SE LO CONOSCI LO EVITI.

sabato 6 settembre 2008

Work in progress

Si apre la nuova era del mio blog... ed è per questo che ora è un disastro!

venerdì 5 settembre 2008

I'm alive

Ebbene si, sono ancora viva...

Non so quando i miei affezionatissimi lettori se ne accorgeranno, ma si, ci sono.
Qualche giorno fa un messaggio lasciato nei commenti del mio ultimo post mi ha fatto tornare a spulciare le pagine del blog, e mi è venuto in mente che forse ce potrei anche fare a non abbandonavi completamente.. eeeeeh già.

Anyway, come ogni ritorno dopo grandi assenze, è necessario quanto dovero un riassunto delle puntate precedenti per colmare il gap temporale, da marzo ad ora...

PREVIOUSLY ON "I WANNA LIVE IN LONDON" (da leggere con la voce di Lost)

N° lauree prese: 1
N° offerte per LL.m ricevute: 2
N° curriculum inviati a studi legali: tanti
N° lavori ottenuti: 1 (anche perchè io una sono)
N° offerte per LL.m. declinate: 2
N° ore trascorse lavorando: più di quante ne ho trascorse non-lavorando
N° giorni di vacanza: 15
N° buoni propositi non mantenuti: infiniti

Anyway, now I'm here... and probably to stay...

sabato 1 marzo 2008

Dura la vita dell'arbitrello!

Per chi di voi ancora non lo sapesse, la sottoscritta, quasi-laureata, aspirante-un-sacco-di-cose, pur di raccimulare un paio di euro per esigenze fondamentali tipo rinfacciarlo alla propria madre quando fa storie perchè "alla tua età tutti lavorano e studiano insieme, e invece te non alzi un dito" (che poi me li deve presentare questi "tutti", ma tant'è...), dallo scorso anno ha intrapreso la dura via dell'arbitraggio...
Di calcio? Ma siate seri!! Vi sembro io il tipo che di domenica mattina con -10 gradi si mette in pantaloncini a corre su e giù per un campo di calcio??? Ma anche no!
Sono, molto più pigramente, un arbitro di pallavolo. Oserei dire il peggior arbitro della storia, se non fosse che mia sorella dice di aver visto di peggio (e il peggio ha un nome e cognome, omesso in rispetto alla normativa sulla privacy).
Fatto sta, che nelle mie simpatiche avventure sui campi della provincia, ne ho viste di tutti i colori....
L'ultima in ordine di tempo, ieri sera... che è vero pure che era 29 febbraio, però che cavolo!
La parita si doveva svolgere alle 21.00 a X, luogo semi-sperduto immezzo alla campagna. Da bravo arbitrello, l'arrivo sul campo era previsto per le 20.00 ca. Tempo di percorrenza, più o meno 40 minuti di strada orrenda, al buio, tutta curve, rigorosamente immezzo alla campagna. Wonderful!
Esco da casa col giusto anticipo, io e il mio fidato amico TomTom...
Appena presa la suddetta strada orrenda, nebbia tipo val padana... so nice! Vabbè, con un pò di sana pazienza, pian pianino, vado...
Arrivo a X che sono quasi le 20.00... faccio per girare nella strada indicata dal fido TomTom quando... "strada interrotta per lavori"! E avete presente quando il fido TomTom decide di non collaborare a trovare una strada alternativa, e insiste affinchè tu attraversi un ponte ormai inesistente? E in tutto questo, ricordate sempre, ci troviamo al buio immezzo alla campagna. So lucky!
Alla fine, non sapendo come arrivare al campo, alle 20.10 telefono in comitato.
"Houston, abbiamo un problema, la strada è interrotta e non so come arrivare al campo". Risposta "No, hai due problemi, perchè c'è stato un disguido, la partita non è più a X ma è a Y" (leggasi, altri 10 chilometri immezzo alla campagna). Lovely!!
Attimo di shock e poi "Ok, datemi il nuovo indirizzo per settare il TomTom".
Risposta: "L'indirizzo preciso non c'è, chiama questo tizio che ti spiega a voce come arrivarci". Yeah!
Vabbè, facendola breve, dopo altri 30 minuti di strada buia, tutte curve, immezzo alla campagna, rischiando un incidente perchè un tizio si è immesso da una strada secondaria senza guardare se ci fosse qualcuno che sopraggiungeva, e tutto stando al telefono con questo tizio che mi diceva dove girare, arrivo sul campo a Y alle 20.40 passate. Semplicemente DISTRUTTA.
Ovvio dire che l'altra squadra ancora non c'era perchè anche loro erano andati sull'altro campo.
Come se non bastasse, una volta arrivati tutti, la partita è cominciata con mezz'ora di ritardo ed è durata quasi 2 ore (con tanto di interruzione perchè era andata via la corrente ed eravamo rimasti al buio).
E tutto questo per fantastici 29.11 euro.
Spesso mi chiedo chi me lo fa fare....

giovedì 28 febbraio 2008

I'm still alive

Ufff... che fatica!
Dura la vita della laureanda!
Lo so, in queste ultime settimane la parola d'ordine è stata "assenteismo"... ho un futuro da impiegato statale!
Insomma, ora, senza starvi a raccontare i cavoli miei, sono state due settimane moooooolto impegnative... praticamente mi sento come se fossi stata travolta da un tornado.
Adesso c'è confusione, distruzione e la consapevolezza che forse è caso di rimettere un pò in ordine... ma questo non è un blog di sostegno psicologico, quindi sono un pò a corto di argomenti!
Vedrò di farmi venire in mente qualcosa... anche perchè se no tutta la fatica fatta per mantenere vivi i miei lettori diventa inutile!
Il trend delle visite è mostruosamente negativo...