giovedì 28 febbraio 2008

I'm still alive

Ufff... che fatica!
Dura la vita della laureanda!
Lo so, in queste ultime settimane la parola d'ordine è stata "assenteismo"... ho un futuro da impiegato statale!
Insomma, ora, senza starvi a raccontare i cavoli miei, sono state due settimane moooooolto impegnative... praticamente mi sento come se fossi stata travolta da un tornado.
Adesso c'è confusione, distruzione e la consapevolezza che forse è caso di rimettere un pò in ordine... ma questo non è un blog di sostegno psicologico, quindi sono un pò a corto di argomenti!
Vedrò di farmi venire in mente qualcosa... anche perchè se no tutta la fatica fatta per mantenere vivi i miei lettori diventa inutile!
Il trend delle visite è mostruosamente negativo...

domenica 10 febbraio 2008

Comunicazione di servizio

Ad onore della cronaca comunico ai miei "assidui lettori" che dopo solo 3 telefonate inutili al call-center, 2 fax, ma soprattutto 2 mesi di silenzio, mi è arrivata a casa la dichiarazione di volato da parte dell'Alitalia. Surprise surprise!
Mai disperare...

giovedì 7 febbraio 2008

Piccolo pensiero

Citazione dedicata... a chi so io...

Qualunque strada percorrerai
Tieni con te dei pezzetti di cielo
So che lo farai davvero
E li userai quelle volte che vorrai
Provare a volare più in alto del vento
Laddove solo il sogno riesce ad arrivare
Non fa paura la notte - Ratti della Sabina

venerdì 1 febbraio 2008

La tecnologia che facilita la vita

Come studente pendolare... come arbitro più o meno cornuto a seconda dei periodi.... ma soprattutto come residente in un luogo che la fortuna ha voluto toccato dall'autostrada in modo da evitare un irrimediabile isolamento nel mezzo della campagna della provincia di Roma Nord, mi capita frequentemente di fare avanti e indietro, da qui-luogo-sperduto alla capitale, non dico tutti i giorni ma poco ci manca.
Per fortuna, io e la mia macchina andiamo molto daccordo. Ascoltiamo la stessa musica e andiamo sempre negli stessi posti... siamo in perfetta sintonia.
Nel 99,9% dei casi, io e la mia macchina viaggiamo in autostrada. Strada larga, sorpassiamo di qua e di là, freniamo quando vediamo gli autovelox all'orizzonte... ci divertiamo.
Tutto ok finchè non arrivamo al casello...
Ora, per mettere in chiaro subito le cose, io e la mia macchina non abbiamo nulla nei confronti dei caselli. Ci fanno sborsare un sacco di soldi, ma in generale ci stanno simpatici. La mia macchina mi ringrazia sempre perchè non gli ho mai distrutto la fiancata sulla colonnina di cemento - al contrario di quanto qualcuno potrebbe insinuare.
Fatto sta, che la tecnologia avanza, mentre il quoziente medio di intelligenza degli esseri umani diminuisce drasticamente - sarà sempre colpa di Chernobyl? Questo spiegherebbe perchè i miei coetanei, bimbini belli nei primi anni '80, siano irrimediabilmente rincoglioniti. Non spiegherebbe perchè solo i maschi, ma quello è un altro problema...
Comunque, tornando ai caselli dell'autostrada, fatto sta che nelle ultime settimane i rincari sul prezzo del pedaggio hanno portato alla sostituzione dei simpatici omini dei caselli - banalmente definiti casellanti - con delle non altrettanto simpatiche macchinette che parlano con accento perennemente milanese. Superato il trauma da assenza di essere umano tendenzialmente maniaco ma che ci faceva i complimenti quando ci sistemavamo carine (io e la macchina intendo... io tirata a lucido in senso figurato, lei tirata a lucido e basta), io e la mia macchina abbiamo notato che, da quando sono state instalate le nuove macchinette, la fila al casello invece di diminuire, è aumentata spaventosamente.
E questo perchè, secondo la mia ormai nota teoria, l'intelligenza delle persone è proporzionalmente inversionale alla tecnologia.
In queste ultime settimane, scene di panico raccapriccianti!
Ora, anche se l'omino ci stava più simpatico, non ci vuole un genio a capire le istruzioni dalla vocina milanese. "Introdurre il denaro o la tessera". Poi si apre la finestrella, metti i soldi, il resto cade nella bocchettina indicata da una freccia grande come una bottiglia di birra, prendi il resto, e cerchi di ripartire prima di dover sentire la vocina odiosa che ti dice "arriverderci".
Questo almeno in teoria.
Nella pratica il guidatore medio è del tutto impreparato ad affrontare tale sfida.
Prima di tutto, il cretino, che chiameremo per comodità "C" - come cretino, per chi non avesse colto la sottile ironia - dopo aver già rallentato all'avvicinarsi del casello, non vedendo più la lucina del gabbiotto dove era solito collocarsi il simpatico omino del casello, inchioderà di botto all'ingresso della corsia, con conseguente sfiorato tamponamento da parte dell'altro guidatore che sopraggiunge, che chiameremo per comodità "IO".
C si sporgerà pertanto dal finestrino con aria interrogativa, fissando il tabellone in alto, chiedendosi perchè il semaforone indichi verde se in realtà non c'è l'omino. Dopo un timido tentativo di fare retromarcia, IO lo convincerà con gesti di incitamento ad andare avanti, cercando di fargli capire che c'è la cassa automatica.
C, non molto convinto delle intenzioni di IO - si chiede infatti se non sia in realtà un'imboscata - avanza titubante verso il casello, fino a scorgere il blu della cassa automatica. Rincuorato dal sapere che IO non è in realtà un terrorista, accelera felice, ma così felice da lisciare per un pelo la colonnina di cemento. A quel punto, dato che IO, ormai cosciente del grado di deficenza di C, è rimasta dov'era, il nostro caro amico C mette la retro e si allontana dalla colonnina. Scampato pericolo! Solo che il rischio è stato troppo, e C non se la sente di accostarsi nuovamente. Quindi rimane a debita distanza dalla trappola malefica, che nel frattempo ha iniziato, rigorosamente in milanese, a chiedergli di "introdurre il denaro o la tessera".
A questo punto C inizia a smanettare alla ricerca di spicci. Durata della ricerca, 1 ora e mezzo circa. Alla fine trova quella che IO individua come una probabile monetina da 2 euro. C, che continua a rimane a debita distanza, sfrutta tutta la sua agilità - op op gadget braccio! - per introdurre la monetina nell'apposito cassettino e alla fine, con una mossa da playmaker dell'NBA, riesce a fare canestro tirando la monetina. Ma il difficle deve ancora venire. La cassa automatica ha infatti il brutto vizio di dare il resto. E non fosse mai che dopo tutto questo circo il nostro C lasciasse 20 centesimi lì! Deciso a riprendere ciò che è suo, il nostro C tenta prima richiamando il gadget braccio, ma è troppo lontano. Slaccia la cinta di sicurezza, e riprova, ma niente.
A questo punto, dato il fallimento di questi tentativi, C decide che è ora di aprire lo sportello. Ma cavolo, è troppo vicino per uscire! Lo sportello non si apre abbastanza!
Allora il nostro C, che è veramente un genio, rimette la retro, si allontana abbastanza da poter aprire tutto lo sportello, scende dalla macchina, si impossessa finalmente dei 20 centesimi, torna in macchina, si riallaccia la cintura - perchè C è un cittadino responsabile - e finalmente, dopo 6 ore un quarto, se ne va!
IO, sconcertata, ha giusto il tempo di avvicinarsi alla cassa, buttar lì 1,80 euro e ripartire, prima di realizzare che incontro mistico aveva appena avuto.
P.S. Ogni riferimento a fatti o persone realmente esistenti è assolutamente voluto. Quindi C, se dovessi rivederti in queste righe, non perder tempo a farmi causa. Non arriveresti mai al tribunale, dovresti fare l'autostrada.